Mini guida per acquisire la giusta mentalità e avvicinarsi al mondo d’impresa
Premessa 1
I consigli di lettura sono sempre soggettivi. Quelli che seguono sono i miei, quindi non è detto che vadano bene per tutti. Ognuno ha la sua visione, la sua personalità e il suo modo di pensare. Inoltre, questi titoli vanno contestualizzati al periodo in cui li ho letti, cioè diversi anni fa. Prendete questi consigli come semplici opinioni personali.
Premessa 2
Non ho firmato alcun contratto di affiliazione e non traggo alcun guadagno dalle segnalazioni di seguito indicate. Sia le critiche positive che quelle negative nascono da una valutazione libera e soggettiva dei testi, indipendentemente dagli autori, dalle Case editrici o da influenze esterne di qualunque tipo.
A mio avviso i primi elementi da ricercare in un buon libro per aspiranti imprenditori sono la capacità dell’autore di indicare la via per acquisire la giusta mentalità, trasmetterne i valori e offrire buoni consigli.
La giusta mentalità, in particolare, è la chiave di volta per poter ambire a un vero cambio di prospettiva, l’unico modo per vedere la realtà sotto una luce diversa e agire di conseguenza.
Non possiamo pretendere che le cose cambino se continuiamo a fare le stesse cose è una celebre frase di Einstein che riassume mirabilmente questo concetto.
Ai primi posti di un’ipotetica classifica metto Robert Kiyosaki. I suoi libri, quasi tutti bestsellers, parlano di educazione finanziaria, una materia poco trattata, soprattutto a scuola, dove prevalgono tecnicismi e aspetti burocratici, ma non viene data sufficiente importanza all’acquisizione della mentalità imprenditoriale, la vera base da cui partire.
Il primo libro che consiglio è il suo celeberrimo e intramontabile Padre ricco, padre povero. Il testo è semplice e di rapida comprensione, anche se i concetti spiegati sono tutt’altro che superficiali.
L’autore ripercorre fin dagli esordi gli anni della sua straordinaria carriera, coi suoi alti e bassi, senza incensare i primi, né omettere i secondi.
È un libro che può aiutare ad acquisire una nuova mentalità, una prospettiva diversa da cui guardare la realtà e affrontare varie problematiche, anche le più semplici e quotidiane.
Una volta acquisita una prima infarinatura sulla mentalità imprenditoriale, si può continuare con Prima di lasciare il tuo posto di lavoro, un valido testo per capire come iniziare l’attività d’impresa senza rischiare troppo, buttando tutto all’aria. Anche questo è un testo abbastanza semplice e discorsivo.
Invece I quadranti del cash-flow è un testo decisamente più impegnativo, in quanto scende molto nei dettagli, nella tecnica e nelle strategie per imparare a impostare e a gestire strutture d’impresa.
È un libro di non semplice lettura, perciò lo consiglio solo a chi ha deciso di approfondire seriamente la materia con un primo sguardo generale, a cui dovrà far seguire la lettura di testi tecnici più specifici.
Un altro libro che mi sento di proporre è un noto bestseller di Mark Victor Hansen e Robert Allen: L’One minute millionaire
Sostanzialmente, due libri in uno: nelle pagine di destra il diario, sotto forma di un racconto molto avvincente di una donna che deve guadagnare un milione di dollari entro novanta giorni per non perdere i suoi figli per sempre. In quelle di sinistra, invece, le strategie e le tecniche più adatte da mettere in pratica per raggiungere i propri obiettivi. A me è piaciuto molto, come un romanzo d’avventura e mi ha offerto spunti di riflessione e di cambiamento.
Mi fermo qui.
Ci sono molti altri libri in commercio, ma non mi sento di raccomandarli perché a volte sono dispersivi, altre volte poco concludenti o decisamente illusori.
Per la scelta dei libri successivi di questi o di altri autori, fatevi guidare dal titolo e dal vostro istinto. Vedrete che, dopo aver masticato un po’ la materia, saprete come districarvi fra i tanti libri in commercio.
Qualche volta sbaglierete nelle vostre scelte, ma anche questo fa parte del processo di crescita.
Invece, mi permetto di sconsigliarvi alcuni autori: Antony (Tim) Robbins, Paul McKenna, Alfio Bardolla e Roberto Re.
Il primo, pur notissimo e celebratissimo, è troppo verboso, troppo prolisso, troppo pieno di sé, molto reboante e poco concludente.
Il secondo è molto seduttivo, soprattutto nei titoli, ma poco concreto nei consigli (e nei risultati attesi).
Gli ultimi due tentano malamente di scimmiottare Kiyosaki (Bardolla) e Robbins (Re), entrambi senza riuscirci.