Pro e contro, utilità e falsi miti
Quando si parla di consigli di lettura, è difficile andare a colpo sicuro e ancor più accontentare tutti. Perciò, qualche volta mi capita di incappare in pareri diversi dal mio.
È accaduto anche recentemente con un mio post pubblicato su un social, in cui, a chi è alle prime armi con la lettura, ho consigliato di cominciare dai classici.
Questo suggerimento non è stato condiviso da tutti e posso accettarlo, ci mancherebbe. Tuttavia, sono state le motivazioni – i classici sono difficili, noiosi, pesanti – che mi hanno destato qualche perplessità e mi hanno offerto lo spunto per una riflessione. Motivo per cui, ritengo opportuno fare un po’ di chiarezza.
Ai lettori poco avvezzi, ai novellini della lettura per diletto (cioè extra scolastica) consiglio spesso di cominciare coi classici perché, salvo eccezioni, sono una garanzia di qualità, non tanto dei contenuti (che comunque in gran parte sono di buon livello), quanto della forma.
A chi obietta che i classici sono pesanti o dei mattoni, rispondo che non è sempre vero. Bisogna sfatare il mito secondo cui la letteratura classica, così come la musica, è noiosa, pedante, soporifera o poco piacevole.
Prima di tutto perché, quando parlo dei classici, non mi riferisco al mondo antico, ma a quello del XIX e XX secolo e qualcosa dei periodi precedenti. Non mi sognerei mai di consigliare a un lettore in erba l’Antigone, l’Etica nicomachea o il De rerum natura!
In secondo luogo perché, così come ci sono libri (e brani musicali) noiosi, pesanti, malfatti, malscritti, fastidiosi, immeritevoli o inavvicinabili, ce ne sono altrettanti piacevolissimi, leggeri, facilmente avvicinabili e comprensibili, sia tra i classici, che nei più moderni o contemporanei.
Ma con una differenza sostanziale: coi classici, in linea generale, si va sul sicuro per quel che riguarda la qualità della forma, della scrittura, dello stile e in molti casi anche dei contenuti.
Coi libri di autori contemporanei non sempre è così. Del resto, è abbastanza semplice comprenderne le ragioni: i classici sono diventati tali in quanto hanno superato il vaglio del tempo, oltre che della critica.
Per i libri odierni, come per le opere d’arte, dovremmo attendere lo stesso periodo, più o meno un secolo, prima di vedere quali titoli rimarranno a imperitura memoria.
Ma c’è di più.
Oltre al bagaglio culturale, i classici rappresentano un modo efficace per affinare il gusto, il senso critico e quello estetico.
Avvicinarsi alla lettura per la prima volta partendo da autori odierni più o meno noti, senza passare prima dai classici, equivale, in campo musicale, a saltare a piè pari Bach, Mozart o Beethoven.
Si può fare?
Certo, tutto si può fare. Bisogna solo essere consapevoli che si perde una fetta di Conoscenza piuttosto importante.
Tuttavia, qui stiamo parlando di lettura per diletto, di quel momento, cioè, un po’ speciale, in cui ci rilassiamo, concedendoci una pausa piacevole per leggere un libro.
Quindi, consiglio di partire dai classici a chi desidera leggere, ma nello stesso tempo affinare anche il gusto, migliorare la comprensione e l’uso della lingua e acquisirne una certa padronanza.
Chi già li conosce o chi vuole solo prendersi una pausa rilassante, sospendendo per un po’ ansie e preoccupazioni, può contare comunque su un’ampia gamma di titoli a cui attingere.
E qui, per tutti – classici o contemporanei – sorge il problema della scelta, in quanto è vastissima, sia di generi letterari, che di periodi storici.
Allora, come si fa a scegliere?
Quando non si sa come orientarsi nella giungla dei titoli, io consiglio il mio metodo CTS: Copertina, Titolo, Sinossi.
In cosa consiste il metodo CTS?
È molto semplice, direi intuitivo.
Recatevi in una libreria, fisica o virtuale e osservate i titoli. Se avete già le idee chiare su uno o più generi letterari, rivolgetevi a questi e poi applicate il metodo. Altrimenti, applicatelo senza il filtro delle preferenze.
C – Copertina
È la prima cosa che colpisce. Oltre a darvi subito un’impressione d’impatto, può contenere brevi frasi esplicative che aiutano a comprendere meglio di cosa tratta il libro e come. La grafica di una copertina, se fatta bene, è più efficace di molte parole. Spesso rivela il genere del libro e anticipa le tematiche trattate.
T – Titolo
Subito dopo la copertina o quasi simultaneamente, vediamo il titolo. Anche questo è un indicatore importante, perché può aiutare a capire l’argomento del libro. Non sempre è così, (per esempio “Il nome della rosa”), ma in linea dì massima rappresenta una buona bussola.
S – Sinossi
L’ultimo passaggio consiste nel leggere il sunto della vicenda, solitamente riportato sulla quarta di copertina o sulle alette interne. È un modo formidabile per farsi un’idea abbastanza precisa sul libro che stiamo valutando. E di solito, è il passaggio decisivo.
A questo punto, dovreste essere pronti per fare la vostra scelta. Se avete ancora qualche incertezza, ci penserà il vostro istinto a darvi la spintarella finale, quella che vi farà acquistare il libro o prenderlo in prestito. E l’istinto difficilmente sbaglia.
Buona lettura!