Il braccio e la mente

Un braccio senza una testa non può far molto, così come una testa senza un braccio. Nessuno dei due è superiore all’altro. Pur essendo diversi, hanno lo stesso valore perché sono complementari, proprio come la donna e l’uomo.

Il braccio e la mente Dune di sabbia

Un braccio senza testa, una calda mattina di primavera, passeggiava in spiaggia senza meta. Era molto triste perché si sentiva inutile. Di per sé era molto forte e robusto, avrebbe potuto sollevare grandi pesi senza sforzo, manovrare o azionare leve, pulsanti o comandi di vario tipo e dimensione, tirare funi o spingere carrelli. Ma non avendo una testa che raccoglieva, elaborava e gestiva gli impulsi neurologici, non poteva fare nulla e questo gli procurava grande mestizia.

Dall’altra parte del mare, una testa senza braccio vagava sconsolata su una collina fiorita. Desiderava tanto cogliere qualche fiore da portare tra i capelli o piantare qualche albero per migliorare la tenuta del terreno, in quella zona piuttosto franoso. Avrebbe voluto abbracciare i bambini che giocavano nei prati o accarezzare gli animali che allietavano le fattorie. Ma avendo solo la testa non poteva mettere in pratica i suoi desideri, perciò si sentiva molto triste.

Un giorno una vecchina piccola e magra, ma con due occhietti vispi e curiosi si trovò proprio sulla spiaggia dove stava passeggiando il braccio tutto solo. Rendendosi conto che era molto triste, gli chiese la ragione di quel suo cruccio.
«Mi sento inutile» rispose lui mestamente. «Non posso fare nulla se non ho una testa.
«Oh, capisco» disse la vecchietta con un sorriso. «Ma si dà il caso che oggi sia il tuo giorno fortunato».
«Ah sì?» esclamò il braccio sorpreso. «E perché?»
«Aspettami qui e vedrai!»

La vecchina chiese a un barcaiolo di portarla dall’altra parte del mare dove sapeva che c’era una testa senza braccio.
Arrivata a destinazione, chiamò la testa senza braccio.
«Eccomi» rispose la testa. «Chi mi cerca?»
«Qualcuno che ha bisogno di te».
La vecchietta spiegò che dall’altra parte del mare c’era un braccio senza testa e le propose di incontrarlo.
«Lo farò molto volentieri!» esclamò la testa al colmo della gioia.

Alla sera, la testa e la vecchina tornarono assieme e incontrarono il braccio.
«Un braccio senza testa può sentirsi inutile» commentò la vecchina sorridendo. «Come una testa senza braccio. Ma uniti potete fare ciò che desiderate. L’importante è che vi ricordiate sempre che l’uno senza l’altra non può far nulla. Siete diversi e complementari. Nessuno dei due è superiore all’altro. Se non vi prevaricherete vivrete lungamente felici e contenti».
La testa, allora, si unì al braccio e finalmente poterono sollevare pesi, manovrare leve, abbracciare bambini e cogliere fiori.