È ormai diventata una consuetudine usare questo termine in alcuni contesti. Ma siamo sicuri di conoscerne il significato? Ecco qualche spiegazione.
Molto in uso, soprattutto negli ultimi tempi, il termine bias deriva dal francese e dall’inglese antichi. La sua etimologia risale alla parola francese biais, che significa obliquo o trasversale. Questa, a sua volta, proviene dal latino biaisus, ma è probabile che abbia anche influenze dal greco epikársios che significa obliquo.
All’inizio il termine viene usato nel gioco delle bocce per indicare tiri storti e malriusciti. Ma a partire dalla seconda metà del 1500 assume un significato più ampio: inclinazione, predisposizione, pregiudizio.
Le comunità umane hanno sempre dovuto fare i conti con queste distorsioni. Riconoscere il bias è importante per valutare criticamente le informazioni e cercare fonti che presentino una visione più completa e bilanciata della realtà.
Ma cosa significa esattamente bias?
Il termine bias si riferisce a una distorsione o inclinazione sistematica che influisce sul modo in cui le informazioni vengono presentate o interpretate. In particolare, quando si parla di bias nei media o nelle informazioni, ci si riferisce a una tendenza a favorire una particolare prospettiva, ideologia, gruppo sociale o interesse a scapito di una rappresentazione equa e bilanciata.
Ci sono diversi tipi di bias. In questo articolo parleremo del bias di conferma.
Bias di conferma: cos’è?
La tendenza delle persone a cercare, interpretare, favorire e ricordare informazioni in modo che confermino le loro convinzioni o ipotesi preesistenti.
Facciamo un esempio.
Luca crede fermamente che gli zuccheri raffinati siano dannosi per la salute. Ogni volta che legge un articolo o vede una notizia sui rischi legati al consumo di zuccheri, tende a prestare molta attenzione e a ricordare quelle informazioni.
Allo stesso tempo, quando si imbatte in studi o articoli che suggeriscono che, assunti con moderazione, gli zuccheri non sono così pericolosi, tende a ignorarli o a considerarli meno credibili.
Inoltre, è molto probabile che cerchi in Rete solo articoli o studi che confermino la sua convinzione, evitando quelli che potrebbero contraddirla.
In questo modo, il bias di conferma di Luca lo porta a rafforzare continuamente la sua convinzione sugli zuccheri, rendendolo meno aperto a nuove informazioni o a rivedere la sua posizione sulla base di prove scientifiche complete e bilanciate.