Le fiabe rappresentano un patrimonio culturale universale, ma il modo in cui vengono narrate varia profondamente tra Oriente e Occidente, riflettendo le diverse visioni del mondo e i valori delle rispettive società.
Il sovrannaturale e il quotidiano
Nelle fiabe classiche occidentali, come quelle dei fratelli Grimm (Biancaneve o Cappuccetto Rosso) o di Perrault (La Bella Addormentata o Cenerentola) ma anche in quelle più moderne come Korè e la Moneta del Destino, Il bosco del ramo parlante, Il mulino delle monete d’oro, Giulia e fiore parlante o Il pescatore magico il sovrannaturale si manifesta in modo esterno e spettacolare. Streghe, fate, maghi o personaggi magici e prodigiosi agiscono come agenti separati dal mondo reale, con ruoli definiti di aiuto o antagonismo. Il loro intervento crea una cesura netta tra magia e realtà. Queste fiabe veicolano spesso una morale esplicita: il trionfo del bene sul male e la ricompensa per chi è virtuoso.
Nelle fiabe orientali, invece, il confine tra il sovrannaturale e il quotidiano è più sfumato. La magia è parte integrante del mondo e si intreccia con la vita comune, riflettendo una visione ciclica dell’esistenza e l’importanza dell’armonia con la natura.
Ad esempio, nella fiaba cinese La leggenda del serpente bianco, Bai Suzhen, uno spirito-serpente si trasforma in donna per vivere una storia d’amore con un uomo mortale, Xu Xian. La trama mescola amore, tragedia e redenzione, mostrando il sovrannaturale come simbolo delle forze universali che guidano le emozioni umane.
Un altro esempio è Momotaro, una fiaba giapponese in cui un bambino nato da una pèsca viene cresciuto da una coppia anziana. Sebbene Momotaro sia di origine magica, il suo viaggio per sconfiggere gli Oni (demoni) è profondamente legato a valori umani come il coraggio, la gratitudine e il rispetto per i compagni.
Le creature ambigue e l’armonia
Un elemento distintivo delle fiabe orientali è l’ambiguità morale delle creature soprannaturali. Nel folklore giapponese, le Kitsune (volpi mutaforma) possono essere benevole o ingannevoli, aiutando gli esseri umani o creando difficoltà.
La storia di Tamamo-no-Mae, una Kitsune che si trasforma in una donna bellissima per ingannare l’imperatore, dimostra come il sovrannaturale rappresenti non solo una minaccia, ma anche un insegnamento sull’equilibrio tra desiderio e saggezza.
Analogamente, il racconto cinese Il pastore e la tessitrice narra la storia di una dea che si innamora di un mortale. La loro relazione è ostacolata dagli dèi, ma una volta l’anno gli amanti possono incontrarsi grazie al ponte delle gazze. Questa fiaba celebra l’amore come forza naturale e sovrumana, intrecciando il divino con il quotidiano.
Le differenze nei messaggi
Le fiabe occidentali tendono a offrire un lieto fine netto e rassicurante. In Asino e Campione, ad esempio, l’asinello ribelle, ma ingegnoso e saggio, riesce a risanare una situazione che sembra ormai perduta.
In Oriente, i finali spesso sono più ambigui, riflettendo la complessità della vita. In La leggenda del serpente bianco, Bai Suzhen viene imprigionata in una pagoda per i suoi legami con il mondo umano, ma l’amore tra lei e Xu Xian resta eterno, suggerendo che non tutto può essere risolto, ma che la connessione umana supera anche le barriere più dure.
Un patrimonio universale
Nonostante le differenze, entrambe le tradizioni esplorano temi universali: il viaggio dell’eroe, la lotta contro le avversità, la trasformazione interiore.
Le fiabe, sia occidentali che orientali, continuano a ispirare, unendo mondi lontani attraverso simboli e narrazioni che parlano al cuore di ogni cultura.