Self-publishing, croce e delizia (parte 1)

Miti, leggende, stereotipi, pregiudizi su un’attività che sta cambiando il mondo dell’editoria.

Lo so, l’argomento è controverso e molto dibattuto. Questa volta, però, contrariamente all’opinione corrente, vorrei spezzare una lancia in favore, cercando di approfondirne le motivazioni.

A questo proposito, mi permetto citare subito una voce molto più autorevole della mia, Chiara Beretta Mazzotta, che ha espresso la sua opinione sul self-publishing qui.

Molti lettori, ancora oggi, non hanno grande stima degli autori e delle autrici che pubblicano in self-publishing, perché ritengono che le loro opere non siano valide e meritevoli come quelle pubblicate da case editrici tradizionali.

Eppure, anche le CE più note e blasonate pubblicano libri quanto meno discutibili, spesso solo perché sono di personaggi del mondo dello sport o dello spettacolo. Ma i loro libri sono alquanto modesti, per non dire di peggio, sotto il profilo letterario. Sappiamo bene che le CE prediligono questi “autori” perché garantiscono alte vendite.

E allora mi viene un dubbio: i lettori sono coscienti di queste dinamiche editoriali?

Quanti lettori si pongono questa domanda?

Quanti sono consapevoli che le CE non sono una garanzia assoluta di validità delle opere che pubblicano?

Personalmente, credo non siano molti. Il pregiudizio che pesa su autori e autrici self-made è ancora molto radicato. Eppure, basterebbe porre più attenzione al momento di scegliere un libro, come ho illustrato qui.

Personalmente, rivesto un doppio ruolo, sia di scrittrice, che di lettrice. E in questa seconda veste, quando scelgo un libro, di solito la prima cosa che guardo non è la casa editrice, ma l’autore o l’autrice, la copertina, il titolo e la sinossi.

Fate una prova: leggete qualche pagina di un autore o di un’autrice che vi incuriosisce (spesso sono disponibili degli estratti gratuiti), visitate il suo sito, leggete i suoi articoli, frequentate le sue pagine social, informatevi, documentatevi. Il vostro sesto senso vi farà sicuramente alzare le antenne e storcere il naso, di fronte a certi obbrobri. Ma troverete anche piccole perle, libri insospettabili, poco conosciuti, proprio perché non sponsorizzati e sostenuti dal potente marketing di una CE, eppure interessanti, degni di attenzione e meritevoli di essere letti.

Quando lo fate, poi, siate riconoscenti verso chi ha fatto tanta fatica e ha profuso il suo impegno: lasciate il vostro feedback, possibilmente non limitandovi a un semplice “mi è piaciuto”, ma motivando per esteso il vostro giudizio.

Una forma di rispetto verso chi scrive con passione, dedizione e professionalità.